| -Da un bel po'...si puo dire che conosco la zona- le rispose pacatamente lui, incrociando il suo sguardo.
Giselle sorrise. -Beato lei- rispose, divertita. -Magari appena avrò sistemato casa, potrebbe aiutarmi ad ambientarmi...- propose, sorridendo dolcemente.
-Hai gia fatto amicizia con qualcuno della zona?- le chiese, girado il capo per guardarla e possare la mano libera sulla mano di lei intrecciata al braccio.
Giselle scosse il capo, indecisa se guardare il volto del ragazzo o la sua mano. -Non ne ho ancora avuto il tempo- spiegò, optando per il suo viso. Le sue guance erano velate di lieve rossore: niente di eccessivo, ma giusto quel tanto che richiedeva la sua presunta innocenza. Stava per aggiungere qualcosa, ma in quel momento un suono di passi attrasse la sua attenzione, e il triscele prese a bruciare, silenzioso, sulla sua pelle, ma senza lasciarle alcun segno. "Maledizione!" pensò la Discepola, mordendosi inquieta il labbro inferiore: aveva dimenticato la pistola sul letto, e i nuovi incantesimi d'attacco non erano ancora pronti! "Maledizione, maledizione, e ancora maledizione! sbottò tra sé e sé, cercando una soluzione.
-Ehi. Datemi tutti i soldi che avete- ordinò una voce di di uomo alle sue spalle.
Giselle rabbrividì istinitivamente. L'esperienza le aveva insegnato a non dare le spalle ad un aggressore per nessun motivo al mondo. Indipendentemente che fosse armato o meno.
-Ehi, possalo se non ti vuoi far male- intervenne in quel momento la voce pacata di Raphael.
"E' armato" ne dedusse la Discepola, e si maledì per essere stata imprudente: non voleva svelare troppo presto la sua natura, ma avrebbe dovuto farlo, se lui non l'avesse saputa difendere. A parlare era stata la sua esperienza, quella che l'aveva resa diffidente verso tutto e tutti.
-Puoi scordartelo, amico- rispose l'uomo, esibendo l'espressione più minacciosa del suo repertorio. Peccato che la mano armata tremasse impercettibilmente, segno che lì il più spaventato dei tre era lui. Ma evidentemente la sua disperazione superava la paura, perché non diede nessun cenno di arrendersi. Anzi, sembrava più che altro pronto ad attaccare.
Giselle cercò di voltarsi, ma poi si chiese se questo non l'avrebbe stuzzicato, e si fermò. Che fare? Era indecisa, ma l'esperienza ebbe la meglio, e la Discepola si voltò a guardare in viso l'aggressore.
-Oh, ma che abbiamo qui?- commentò quello, notandola improvvisamente.
"Dannazione!" ruggì mentalmente la Discepola. Se non si fosse mossa, magari non l'avrebbe notata, e invece...
-Perchè non mi presenti la tua amica?- chiese l'uomo, sfoggiando un terribile ghigno sdentato e muovendo un passo verso di loro.
Edited by PrincessVanilla - 15/10/2010, 14:22
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