Una conoscenza piuttosto originale, PER ADA

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…Dado…
view post Posted on 22/8/2010, 08:16




Era il giorno dopo la prima notte della Festa delle Fate, quella fresca serata d’estate, forse la prima dopo molto tempo.
Pur non soffrendo eccessivamente il caldo, Erik non ne poteva più di quell’aria afosa che ti seccava per fino le parole in gola. Indossava un paio di jeans ed una maglietta aderente beige: indossava ancora le stesse cose della sera perché era appena uscito dalla cripta di Phoebe, concludendo in maniera eccelsa la serata. Un sorriso apparve sul suo volto ripensando all’intera notte passata con la Vampira. Stava camminando con le mani in tasca e le cuffiette dell’I-Pod nelle orecchie. Amava camminare alle prime luci dell’alba, in compagnia della sua musica.
Quella quiete, però, venne turbata da un paio di uomini in uniforme (che tra l’altro stavo loro anche molto male). Erano due Guardie della Prigione di Canterville, le due della Rosa Rubiconda. Afferrarono Erik per i polsi, senza alcun preavviso o parola.

Ehi! Siete impazziti!?
Abbiamo degli ordini da seguire!
Disse il primo uomo, probabilmente un Mutaforma, vista la sregolatezza delle sue proporzioni.

Ordini? Di chi?
Lo vedrai a tempo debito!
Rispose l’altro, più basso e mingherlino.

Lasciatemi, verrò da solo! Vi conviene!
Una risata invase la tranquillità delle vie cittadine, facendo irritare l’Angelo Nero.
Ascoltate..
Respirò a fondo cercando di mantenere la calma e poi riprese:
Il nostro Sovraintendente non vuole che ci picchiamo a vicenda, ma se voi continuate così io sarò costretto a farlo!
I due uomini sembravano non curarsi delle parole del Masnadiere, ed un sorriso sadico s’impose sulle sue labbra. Fu un attimo e dalle spalle possenti ali corvine si estesero. Erik si alzò in volo di qualche centimetro e con un paio di calci stese l’uomo più basso. Atterrò poi d’avanti all’uomo più grosso, che cercò di colpirlo con un pugno. Erik l’evitò senza problemi: era grosso, ma molto lento. Un paio di pugni allo stomaco, una gomitata al ventre, un pugno sotto il mento ed un calcio sul volto: anche il Trickster fu steso.
Io vi avevo avvertito!
Disse l’Angelo sorridendo, mentre si avviava verso le Prigioni: ora era curioso di sapere perché l’avevano fatto “chiamare”.

Sono Erik Auron!
Aveva sorvolato il cancello principale ed aperto gli altri, che lo separavano dal cuore della Prigione.
Ma voi già lo sapete! Chi siete e perché mi avete fatto chiamare?
L’eco della sua voce rimbombava sulle gelide pareti della Prigione, mentre i lamenti dei prigionieri erano come sottili voci nel vento..

Edited by …Dado… - 22/8/2010, 21:01
 
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view post Posted on 24/8/2010, 22:09
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I was born a loser, but I made myself a winner.-

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Era sera da un pezzo ormai. Il buio della notte aveva inglobato in sè ogni minuscola traccia di luce, e ora regnava sovrana, priva anche del bagliore della luna, assente.
Neanche durante le ore più tarde, il caldo di quella stagione infernale lasciava posto ad una piccola e piacevole brezza, che permettesse di tornare a respirare anche a chi, come lei, non ne aveva di certo bisogno. Nelle credenze popolari, si riteneva che i vampiri non potessero sentire i cambi di temperatura. Bhe, non c'era nulla di più sbagliato: la loro pelle rimaneva fredda, questo sì, ma la patina fastidiosa che si appiccicava sulla pelle come un velo trasparente, non risparmiava neanche i loro corpi marmorei e statuari.
Era uscita, quella sera, nella speranza di trovare un po' di fresco che alleviasse quella temperaturai infernale, ma tutto ciò che aveva ricavato, era stato essere trascinata con la forza - lei che non sopportava neanche essere sfiorata! - da due omaccioni decisamente più forti di lei, che l'avevo sbattuta nelle prigioni, senza darle alcuna spiegazione. Non l'avevano messa dietro le sbarre, ma l'avevano solo lasciata all'interno di uno dei tanti corridoi bui e umidi di quel postaccio popolato solo da topi e insetti. Avrebbe fatto una scenata, ma non era tipo: era sempre stata fredda e posata anche nelle situazioni più critiche; se perdeva la pazienza, ci pensava poi a vendicarsi, senza fare patetiche dimostrazioni.
Così, massaggiandosi infastidita i polsi che quei tipi le avevano stretto più del dovuto - due segnacci rossi le marcavano la pelle candida -, si avviò per il lungo corridoio, cercando di capire cosa fosse successo; perchè l'avevano portata lì; e soprattutto, se ci fosse un modo per uscire e andare ad uccidere quei due bastardi che l'aveva rinchiusa là sotto, dove non c'era certo anima viva - considerando che, persino lei, era morta.
 
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…Dado…
view post Posted on 25/8/2010, 19:57




SPOILER (click to view)
Speravo che fosse stata Heaven a chiamarlo xD


Improvvisamente si fermò. Aveva udito dei passi in lontananza. Un leggero rumore di tacchi echeggiava nella fredda ed umida prigione.
Di certo le donne prigioniere non portano i tacchi
Pensò il ragazzo mentre si avviava tra i corridoi della Prigione.
Chi avrebbe mai voluto portarlo in quel luogo? E soprattutto perchè l'avrebbe fatto?
Queste domande rimbombavano nella mente del ragazzo mentre continuava a camminare senza meta. Unico motivo di quella "passeggiata" era trovare risposte alle sue domande e per farlo doveva raggiungere la donna che era con lui tra quelle labirintiche mura.
Unico problema: trovarla.
Si fermò ancora notando che non riusciva più ad udire quei passi femminili: che si fosse allontanato troppo?

Dannazione!
Disse quasi urlando.
FATTI VEDERE, MALEDIZIONE! CHI DIAVOLO SEI!
Questa volta urlò di proposito, sperando che la ragazza, ovunque ella fosse lì dentro, rispondesse a quella domanda..
 
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2 replies since 22/8/2010, 08:16   74 views
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