| Era sera da un pezzo ormai. Il buio della notte aveva inglobato in sè ogni minuscola traccia di luce, e ora regnava sovrana, priva anche del bagliore della luna, assente. Neanche durante le ore più tarde, il caldo di quella stagione infernale lasciava posto ad una piccola e piacevole brezza, che permettesse di tornare a respirare anche a chi, come lei, non ne aveva di certo bisogno. Nelle credenze popolari, si riteneva che i vampiri non potessero sentire i cambi di temperatura. Bhe, non c'era nulla di più sbagliato: la loro pelle rimaneva fredda, questo sì, ma la patina fastidiosa che si appiccicava sulla pelle come un velo trasparente, non risparmiava neanche i loro corpi marmorei e statuari. Era uscita, quella sera, nella speranza di trovare un po' di fresco che alleviasse quella temperaturai infernale, ma tutto ciò che aveva ricavato, era stato essere trascinata con la forza - lei che non sopportava neanche essere sfiorata! - da due omaccioni decisamente più forti di lei, che l'avevo sbattuta nelle prigioni, senza darle alcuna spiegazione. Non l'avevano messa dietro le sbarre, ma l'avevano solo lasciata all'interno di uno dei tanti corridoi bui e umidi di quel postaccio popolato solo da topi e insetti. Avrebbe fatto una scenata, ma non era tipo: era sempre stata fredda e posata anche nelle situazioni più critiche; se perdeva la pazienza, ci pensava poi a vendicarsi, senza fare patetiche dimostrazioni. Così, massaggiandosi infastidita i polsi che quei tipi le avevano stretto più del dovuto - due segnacci rossi le marcavano la pelle candida -, si avviò per il lungo corridoio, cercando di capire cosa fosse successo; perchè l'avevano portata lì; e soprattutto, se ci fosse un modo per uscire e andare ad uccidere quei due bastardi che l'aveva rinchiusa là sotto, dove non c'era certo anima viva - considerando che, persino lei, era morta.
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