Ferite di sangue

Scie di sangue lungo il vialetto di mattoni che conduceva all'edificio...
Era illuminato e nonostante l'ora della notte sembrava fremere come un formicaio in piena attività.
Gente che entrava e usciva, migliaia di esistenze che s'incrociavano e si separavano nello stesso tempo in cui il suo cuore mortale batteva una volta sola.
L'ospedale...quel posto rievocava ricordi amari e dolorosi nella mente annebbiata di The Spot...la corsa in ospedale per salrvagli la vita dalle ustioni che la donna che l'aveva messo al mondo gli aveva procurato...
L'uomo mascherato provava un profondo rispetto per i medici, forse perchè aveva visto in loro gli unici uomini che avevano fatto della savezza dell'umanità, anche se solo dal punto di vista fisiologico, il loro mestiere...
La salvezza spirituale doveva essere lasciata tecnicamente alle religioni, ma The Spot aveva visto la corruzione on cui esse erano state deviate e trasformate in mezzi per controllare le menti degli uomini...porci corrotti che si avvolgevano in vesti da angeli...nessuna forma di fiducia per loro.
La porta scorrevole si aprì e The Spot si trascinò a fatica nella reception.
Ansimava affanosamente attraverso la maschera...il dolore ormai era scomparso per lasciare spazio ad un oblio che stava sempre di più oscurando i suoi sensi.
L'infermiera appena lo vide si alzò subito in pidi urlando qualcosa che The Spot non riuscì a sentire chiaramente, le palpebre si facevano sempre più pesanti...i pensieri sempre più incoerenti, il delirio sempre più opprimente e le gambe sempre più molli.
Cadde a terra e la guancia destra si appoggiò violentemente contro il freddo pavimento bianco della struttura.
Sentì della braccia sollevarlo e rigirarlo per poi adagiarlo su una barella e prima che i sensi si perdessero del tutto ebbe solo un solo angoscioso pensiero...

*La maschera...me la toglieranno...*

E poi tutto divenne buio...