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view post Posted on 12/7/2009, 12:16
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Una porta si aprì, con molta calma e con un rumore quasi spettrale. Una persona si diresse verso il bancone dove vi erano vari fogli su cui scrivere disposizioni di incontri, tornei.
Dante ne prese uno malconcio, dovevano essere vecchi fogli ma si potevano ancora notare dove i bordi del foglio dei ghirigori dorati. I fogli oltrettutto erano leggermente strappati su varie parti ma al ragazzo non gli importava e quindi cominciò a scrivere le sue regole.

* Nome Sfidante: Dante
Nome Sfidato: Keith
Tipo Di Combattimento: Fisico (armi)/Abiltà (si possono usare le abilità possedute)
Terreno Di Gioco: Spiagge Bollenti.
Posta In Gioco: Nessuna
Tipologia di scontro: Allenamento



Notò quel nome tra vari elenchi posti in una bacheca da lui stilati ed essendo uno dei Paladini non vedeva l'ora di fargli un po male ma in fondo era un allenamento e non voleva ancora uccidere persone, doveva affinare le sue tecniche ancora e diventare il più forte possibile. Finito di scrivere poggiò la penna, presa poco prima, e mise il foglio in bella vista per il giudice.
Si girò e notò qualche poltrona su cui sedersi, allora con qualche passo deciso e veloce si diresse vicino ad una di esse e ci si sedette sopra. La poltrona aveva due braccioli di pelle su cui poggiare comodamente le braccia, era tutta rivestita di pelle rossa tanto che il mantello di Dante si confondeva con esso.
Il ragazzo però sfilò la spada e appoggiò la sua punta a terra, tenendola in piedi con un dito posto alla fine dell'elsa. Con la mano libera la faceva roteare velocemente, era impaziente di vedere il suo avversario.
Non era seduto sulla poltrona infatti aveva la schiena inarcata in avanti e fissava intensamente la spada che girava, dando ogni tanto un occhiata al portone, sperando che il suo avversario entrasse da un momento all'altro.
Aveva voglia di combattere.
 
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Shin Rukawa
view post Posted on 12/7/2009, 13:16




SPOILER (click to view)
« Parlato. »
๑ Pensato. ๑

Narrato.

In giornate come quelle, ove il sole si staglia in cielo in tutta la sua imponenza è difficile capire se il fato abbia qualcosa in serbo per te. In giornate come quelle, è difficile anche capire se un angelo è pronto ad assisterti nei momenti più difficili, o perlomeno è difficile capire se qualche Dio la sù in cielo abbia qualcosa in segreto, ancora, per quel Diavolo Bianco dal nome Keith che ora con passo calmo e tranquillo s'aggira per le stradine di Canterville pronto per un'imminente allenamento nelle lande più dispersive e oscure dell'intera città. Un volto che vien rappresentato senza espressione il suo, privo di sentimento e al qual tempo privo di convinzione di poter trovare il più terribile dei mostri per quei vicoli bui che si prepara a percorrere. Un movimento lento ma efficace della mancina che va a portarsi sulla fronte per destare le fastidiose ciocche di capelli ribelli, dimostra che ancora per poco porterà quel taglio di capelli, assai lungo per un estate afosa come quella. Difatti, la sua giacca solitamente chiusa in tal istante è aperta mostrando in gran parte il suo fisico ben definito, mentre i soliti pantaloni larghi, ma efficaci in combattimento sono sempre al loro posto, così come le cinture e l'altra robaccia che si porta dietro il Katanaro.

« Uh.. ? »

L'iridi verdi vengono alzate al cielo quando alle sue spalle riesce a percepire la presenza d'un qualcosa di vivente che al momento stesso si move a gran velocità tagliando l'aria al suo passaggio. Piccioni viaggiatori se si vogliono definire comunemente, senza discriminazione alcuna. Al passaggio vien lasciato cader una sorta di lettera che va a posarsi sul palmo della destra del Diavolo laddove, una volta afferrata non ci pensa due volte prima d'aprirla e leggere il contenuto con fare interessato.

« Dio esiste. »

Schiude le labbra per proferire codeste parole con fare ironico mentre un sorriso sadico prende spazio sul volto, quando ancora gli occhi son puntati su quel pezzo di carta che da li a poco vien reso spazzatura. Successivamente, Keith decide d'iniziare ad incamminarsi verso quel palazzo chiamasi Arena per trovare il suo avversario pronto, al combattimento.

After One Hour


Incede lento posizionando accuratamente un passo dopo l'altro con un andatura stabile ed abbastanza altezzosa, incurante del pensiero della gente circostante che sta ad osservarlo. L'avambraccio della mancina è posto sull'elsa della Reiki trovando sostegno in essa, mentre arrivato nei pressi del portone aprendo il palmo della mano destra si prepara a spingerlo in avanti con forza per acconsentire un prossimo passaggio. All'aprirsi di questo tetro ingresso ecco che un fascio di luce bianca inizia a farsi strada tra la fessura appena creata e il rumore che accompagna l'azione pare sinistro, a tal punto d'esser fastidioso perfino per le orecchie del Diavolo Bianco. Aperto il varco, dinanzi a se riesce a vedere una decina di uomini piuttosto rudi, con cicatrici su tutto il corpo, un paio di escorazioni, è qualche bava alla bocca.. forse per quella voglia di mettersi in gioco e rischiare che la propria vita andasse a trovare un altro Paradiso. Il tono del Diavolo anche dinanzi a questi uomini pare essere deciso, convinto, forte.. mantenendo fede al suo modo d'esser serio e schietto allo stesso tempo.

« Chi è Dante tra di voi? »

 
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view post Posted on 12/7/2009, 17:07
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La sala era abbastanza buia, le tende erano quasi tutte tirate e la poca luce che filtrava rendeva il luogo tetro, angusto.
Dante smise di giocherellare con la spada e la conficcò nel terreno, rompendo una tegola della pavimentazione a scacchi bianco e neri. Si poggiò sullo schienale mettendo le mani dietro alla nuca per rendere più comoda la sua permanenza sulla poltrona. Nervi distesi, espressione tranquilla e sguardo vacuo che sembrava fissare il soffito... decise allora di chiudere gli occhi e aspttare l'arrivo del suo avversario.
Circa un'ora dopo cominciavano a sentire l'eco di passi, sempre più vicini, decisi e molto rapidi: era arrivato.
Il poltrone si aprì ed una forte luce entrò dentro alla sala, accencando quasi tutti. Un uomo aveva aperto la camerata e subito chiese chi fosse Dante ed allora il ragazzo che stava praticamente di fronte a lui, aprì gli occhi e abbassò il capo per osservare il ragazzo appena entrato e con voce tranquilla gli rispose.

Abbassa quella voce, sono io che ti ho chiamato... hai letto tutto spero. Appena arriva un giudice faremo un allenamento, mettere in gioco la mia vita è da pazzi. Il fato deciderà quando togliermela e non sarai tu. Io non toglierò nemmeno la tua di vita, è una sorta di scontro per vedere chi la spunta tra due new entry delle fazioni...
Lo guardò con sguardo vacuo ma sembrava quasi stesse scrutandogli l'anima da cima a fondo. Era un nemico ma in quella circostanza era solo un avversario con cui battersi e dimostrare quanto poteva essere forte con le sue doti.

Il portone si richiuse dietro le spalle del giovane ragazzo con un tonfo immane, il rumore riecheggiò dentro la sala innervosendo le persone al loro interno. Dante le fissò uno ad uno, cambiando colore degli occhi rendendoli orribili, quasi sadici... si acquietarono.
Cambiò ancora sguardo, ritornando al suo e cominciò a fissare nuovamente Keith che stava ancora lì all'entrata del portone.

Dovrebbe arrivare un giudice a momenti, siediti e aspettiamo. Le disposizioni sono state date manca solo uno che ufficializzi la cosa e potremo scatenarci.
Distese il braccio sinistro e indicò la poltrona di fronte a sè mentre il braccio sinistro rimaneva dietro la nuca quasi a sorreggere la testa del Trickster.
La sua voce era tranquilla ma decisa allo stesso tempo, non si poteva notare ness'altra emozione, niente gli perturbava la mente o il viso.
Riportò il braccio dietro alla nuca, facendo con le mani, una specie di cuscino ben più comodo dello schienale della poltrona.
 
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Shin Rukawa
view post Posted on 13/7/2009, 01:50




SPOILER (click to view)
« Parlato. »
๑ Pensato. ๑

Narrato.

Troppe fauci si permettono di dar aria in quel piccolo posto, ragion per cui in un modo o nell'altro molte delle quelle un giorno o l'altro sarebbero state chiuse. Una delle tante difatti, pare alzarsi e rispondere imminente al quel Katanaro che con fare apparentemente tranquillo ha chiesto d'una persona.. l'uomo da trovare è stato trovato, la caccia al tesoro è finita e il premio tanto bramato è stato vinto. Lo scontro, contro quel presunto essere vivente al quale piace tanto parlare di fazioni, matricole, vita, fato e morte è oramai alle porte ma.. ad interrompere le migliori aspettative di Keith è l'ultima frase proferita da quel prossimo vegetale. Fino a quel momento il Diavolo Bianco è stato impassibile ad ascoltare ed a osservare i movimenti di quel Dante che pare tirarsela non poco poiché si permette di giocare con la mano del Destino. Ordunque terminate le sue parole, lo spadaccino tira un sospiro che pare emanare noia e tanto disappunto a tal punto di socchiudere gli occhi ed alzare il capo verso il cielo, sperando che qualcuno gliela mandi buona. Successivamente a ciò non calcola nemmeno l'indicazione e il consiglio - che pare esser un ordine - di quel suo prossimo avversario, ma non per diffidenza, ma per ben altro che adesso non ha importanza. Con l'aria pesante che ormai circola per quel loco, il Paladino decide di lasciarsi cadere all'indietro di qualche grado per appoggiare la schiena contro il muro di quella piccola stanza mentre attende con pazienza l'arrivo di questo fantomatico giudice. Nell'attesa le braccia vengono incrociate ad altezza petto, i muscoli vengono contratti, ma l'aria rimane rilassata così come lo è stata quando è entrato, gli occhi hanno ripreso la loro lucentezza ed infine la leva inferiore destra va a coprire la caviglia sinistra, incrociando appunto le gambe. Passano una manciata di secondi, un pò troppi per il suo standard e schiude le labbra per proferir parola in maniera pacata, ma usando parole forti.

« Quindi non ti definisci un pazzo..
.. esatto? »

Povero stolto, pensa davvero di non esser pazzo?
 
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3 replies since 12/7/2009, 12:16   98 views
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